Un eroe della Repubblica

Marechal Brune

Così  Napoleone definì il Guillaume Brune a Sant’Elena.

Brune, infatti partecipò poco alle guerre napoleoniche, se non nella prima fase quando lo spirito rivoluzionario era ancora fervido e presente.

Brune era un uomo brutale nelle sue determinazioni e nelle sue azioni e la sua morte violenta ad Avignone assalito dalla folla nè è la più palese dimostrazione.

Guillaume Brune nasce nella regione della Nuova Aquitania a Brive la Gaillarde nel 1763, da buona famiglia. Viene avviato agli studi di legge, ma ben presto si allontana da essi dedicandosi alla poesia. Dopo questa parentesi artistica Brune si appassiona la vita politica. Siamo in piena Rivoluzione Francese e  Guillaume Brune fonda insieme ad altri compagni il Club dei Cordiglieri volto a destabilizzare e rovesciare il regime monarchico.

Brune riveste un ruolo di primo piano e si occupa in particolare di dare la caccia ai realisti. Missione che compie con efficacia e brutalità.

Brune e Napoleone fanno il loro primo incontro nel 1796 quando entrambi si occupano di sedare le rivolte a favore del Re che scoppiano nel Sud della Francia.

Anche questa volta Brune usa metodi violenti e brutali, soprattutto ad Avignone e nciò gli sarà fatale qualche anno più tardi.

La carriera militare

Brune non avrà mai un ruolo importante militarmente. La sua carriera si esaurisce presto. Nel 1796 è in Italia  a combattere durante la Prima Campagna e viene nominato generale di divisione.

Il futuro Maresciallo di Francia non segue Napoleone durante la spedizione di Egitto, ma resta in Europa e si distingue in alciune operazioni militari tra cui la difesa dei Paesi Bassi.

Si può dire che la carriera di militare di Brune si esaurisce qui, perchè l’evoluzione della storia che portò Napoleone prima al colpo di stato del 18 Brumaio e poi alla proclamazione dell’Impero allontanò Brune dalle fortune di Bonaparte a cui, però rimase fedele.

Ambasciatore a Costantinopoli

Brune viene nominato ambasciatore a Costantinopoli e qui si distingue per le sue doti diplomatiche. I buoni uffici svolti gli valgono il bastone di Maresciallo che Napoleone gli concede nel 1804.

La morte

Brune scompare improvvisamente dalla scena nel 1807. Lo ritroviamo al fianco di Napoleone durante i Cento Giorni. Bonaparte, infatti gli assegna la difesa della Provenza.
Ad Avignone  ( un importante link) Brune va incontro al suo destino che gli presenta il conto delle sue brutalità del 1796. La folla inferocita, infatti lo assale e lo uccide.E’ il 2 agosto del 1815.

Brune è stato l’unico dei Marescialli di Napoleone ad aver ricoperto un ruolo attivo e di primo piano durante la Rivoluzione e e questa sua impronta non lo abbandonerà mai e Napoleone stesso non gli concesse fiducia illimitata visti i suoi trascorsi.